Il Consiglio europeo ha chiesto l’ «immediato rilascio» dei 18 pescatori italiani sequestrati 100 giorni fa dalle forze del generale libico Haftar. Di loro non si hanno più notizie e, come era stato chiesto anche in seno al Parlamento europeo, i capi di Stato e di governo riuniti a Bruxelles hanno compiuto finalmente un passo importante.

I marinai dei pescherecci Artemide e Medinea devono essere subito liberati e restituiti alle loro famiglie. Ci auguriamo che lo sforzo diplomatico in corso dia risultati nel più breve tempo possibile.

Al tempo stesso non possiamo salutare con eguale soddisfazione la riaffermazione del Consiglio europeo sulla volontà di assicurare un “sostegno” alla Guardia costiera libica attraverso il finanziamento della formazione del personale e la fornitura di equipaggiamento e di navi. La Guardia costiera libica è palesemente responsabile di una politica di violenze e di illegalità nel Mediterraneo e sul territorio nordafricano. L’Ue su questi temi deve cambiare registro.