Il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, ha fatto bene a recarsi in Libia per colloqui con la nuova dirigenza del Paese. La stabilizzazione di quel Paese è un obiettivo fondamentale per tutta l’area del Mediterraneo.
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Si resta, però, interdetti se non stupiti per l’affermazione del presidente Draghi quando sostiene che “sul piano dell’immigrazione noi (Italia, ndr) esprimiamo soddisfazione per quello che la Libia fa nei salvataggi e nello stesso tempo aiutiamo e assistiamo la Libia”. Cosa fa la Libia per i salvataggi? A noi risulta che, quando opera, e in molte occasioni supportata dalla logistica dell’europea Frontex, la Libia riprenda i migranti in fuga e li riporti nei centri di detenzione, veri e propri lager.
Mi sarei atteso dal presidente Draghi, pur in un contesto delicato come la prima missione, un atteggiamento più aderente alla realtà e orientato a sottolineare l’urgenza di garantire in Libia il rispetto immediato a categorico dei diritti umani.
Ci si augura che il presidente abbia l’opportunità di chiarire ed illustrare al più presto possibile qual è la posizione ufficiale del governo.