Arriva in Parlamento europeo il film-documentario “Trieste è bella di notte” di Matteo Calore, Stefano Collizzolli e Andrea Segre. Il film racconta dei respingimenti praticati dal Governo italiano nei confronti dei migranti della rotta balcanica in base ad un accordo bilaterale Italia-Slovenia del 1996 per la riammissione delle persone alla frontiera, mai ratificato dal Parlamento.

“Ho voluto fortemente proiettare in Parlamento questo documentario perché attraverso le testimonianze e i documenti video e fotografici condivisi dai migranti, consente di ricostruire la verità rispetto ad una pratica contraria al diritto in materia di migrazione (e già “condannata” dal Tribunale di Roma) che altrimenti sarebbe stata perpetrata nel silenzio – dice Pietro Bartolo – Grazie ai registi, alle associazioni che hanno segnalato quanto stava avvenendo al confine italiano e a Gianfranco Schiavone dell’Asgi che me lo ha fatto conoscere, facendo da ponte con gli autori”.

La proiezione si terrà il 7 giugno alle ore 18 in sala Spinelli 5E2. Seguirà un dibattito a cui parteciperanno i deputati Pietro Bartolo (S&D), Damien Carême (Greens), Janina Ochojska (EPP), Róża Thun Und Hohenstein (RE), Matjaž Nemec (S&D) e Andrea Schiavone (Asgi).

SINOSSI

In un confine interno dell’Unione Europea, quello tra Italia e Slovenia, pochi chilometri sopra Trieste, i migranti asiatici della rotta balcanica che riescono ad attraversare la frontiera rischiano di essere fermati dalle forze dell’ordine italiane e rispediti indietro fino in Bosnia, senza venire identificati e senza avere la possibilità di fare richiesta di asilo.  Il Ministero dell’Interno definisce queste operazioni “riammissioni informali” e le ha introdotte nel maggio 2020.

A gennaio 2021 il Tribunale di Roma le ha sancite come illegali e sono state sospese fino al 28 novembre 2022, quando il Ministro Piantedosi le ha riattivate.

Come avvengono queste operazioni? Cosa succede a chi le subisce? A raccontarlo sono nel film alcuni dei migranti respinti.

Le loro storie si intrecciano con le immagini realizzate con i telefonini durante i lunghi viaggi e con le contraddizioni e il dibattito all’interno delle Istituzioni italiane. Intanto in una casa abbandonata a Bihać, in Bosnia, un gruppo di pakistani e afghani vuole partire, direzione Italia.

Cosa succederà loro? Quale risposta daranno l’Italia e gli altri Stati europei? Continueranno a sfidare la loro stessa legge per respingere migranti considerati illegali?