“Raggiungi ogni vittima della tratta, non lasciare nessuno indietro”. È questo lo slogan della Giornata Mondiale contro la tratta di esseri umani che celebriamo oggi come ogni 30 luglio a partire dal 2013, l’anno in cui la Giornata è stata indetta dall’Assemblea generale della Nazioni Unite.

Sembra assurdo dover parlare ancora oggi, nel 2023, di tratta di esseri umani. Pensare che c’è chi continua con l’inganno, la minaccia, la violenza a privare altre persone – uomini, donne, bambini – della proprio libertà per lucrare sulle loro vite: sfruttamento sessuale, lavoro forzato, schiavitù e prelievo di organi, sono le voci dello sfruttamento.

L’ultimo rapporto presentato da UNODC (Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine) stima in 27,6 milioni le persone vittime di tratta a fini di sfruttamento a livello globale. Di questi, 17,3 milioni sono sfruttati nel settore privato, 6,3 milioni nello sfruttamento sessuale e 3,9 milioni nel lavoro forzato imposto dallo stato.   

Ogni paese del mondo è colpito dal traffico di esseri umani, sia come paese d’origine, di transito o di destinazione delle vittime. Per questo il tema, l’invito di quest’anno, è quanto mai attuale e chiede a tutti, Istituzioni e individui, di farsi carico di questo terribile fenomeno criminale e di non restare indifferenti.

Il maggior numero di vittime sono donne provenienti soprattutto da Africa e Medio Oriente. Guerre, conflitti, disastri naturali accrescono i profitti per i trafficanti ai danni dei più vulnerabili. Le donne sono le più colpite dalla tratta. E Save the Children ha acceso i riflettori anche su un’altra verità: In Italia e nel mondo 1 vittima su 3 di tratta e sfruttamento lavorativo è minorenne con uno sfruttamento che in molti casi passa di padre in figlio a partire già dai 12, 13 anni. Tra i luoghi di indagine dell’Indagine di Save The Children, i distretti ortofrutticoli di Latina, in Lazio, e della provincia di Ragusa, in Sicilia.

La Commissione europea con la Strategia 2021- 2025 sta intervenendo attivamente contro lo sfruttamento e a favore delle vittime mirando, tra le altre cose, all’identificazione precoce delle vittime, ad una maggiore assistenza e protezione e a programmi di emancipazione e reinserimento nei loro confronti.

Ma ognuno può fare qualcosa. E dunque fai tuo l’appello di questa giornata: “Raggiungi ogni vittima della tratta, non lasciare nessuno indietro!”.

Pietro Bartolo

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