“La commissione LIBE ha licenziato un testo condiviso dai principali gruppi politici. Un duro lavoro di sintesi tra le posizioni più lontane e una proposta legislativa della Commissione, a monte, che lasciava tutti scontenti. Dopo due anni di lavoro siamo riusciti a mettere in piedi un sistema basato sulla vera solidarietà nei confronti degli Stati membri che si trovano ad affrontare una pressione migratoriaUna solidarietà che si esprime attraverso la ricollocazione dei beneficiari e dei richiedenti protezione internazionale e non più attraverso il sostegno ai rimpatri, come proposto dalla Commissione e caldeggiato dai principali gruppi conservatori.

I contributi di solidarietà scattano anche laddove lo Stato membro si trovi a fronteggiare arrivi ricorrenti via mare, in particolare attraverso sbarchi a seguito di operazioni di ricerca e salvataggio.

A favore di questi Stati membri scatta il contributo obbligatorio di solidarietà che consiste nella ricollocazione di almeno l’80% dei beneficiari e richiedenti protezione internazionale e nelle misure di sostegno a favore dello Stato sotto pressione migratoria o sotto constante arrivi via mare per la parte residuale.

Siamo inoltre riusciti ad estendere i criteri per il riconoscimento dei legami familiari per rendere più funzionali i trasferimenti nonché preservare l’unità familiare.

Certo, avremmo potuto ottenere di più, ma non dobbiamo dimenticare il peso delle forze più conservatrici in seno al Parlamento nonché le ripetute posizioni degli Stati membri in seno al Consiglio dirette ad affrontare il fenomeno migratorio o nella sua esternalizzazione o nella sua prevenzione.

Grazie al nostro lavoro, gli stati sotto pressione migratoria e sotto costante arrivo via mare saranno alleviati da un meccanismo di solidarietà obbligatorio”.

Così in una nota Pietro Bartolo, europarlamentare del Partito democratico e relatore ombra per S&D sulla proposta di regolamento Asilo e Migrazione, dopo l’approvazione in Commissione Libertà civili del Parlamento europeo della proposta destinata a sostituire il regolamento di Dublino.