Con il giornalista Attanasio a Terracina per i 30 anni dalla morte del medico missionario Alfredo Fiorini

Lo stesso sguardo e due prospettive. Il “taglio” che l’Associazione Alfredo Fiorini ha voluto dare all’incontro “Luci in mare. La Speranza nella notte” che si è svolto ieri a Terracina, è particolarmente significativo. Sull’Africa e sui migranti occorre che l’Europa assuma uno sguardo comunitario e solidale. Uno sguardo che punti alla crescita e allo sviluppo delle sue popolazioni. Alfredo Fiorini era un medico come me e da missionario comboniano aveva deciso di dare il suo aiuto in Mozambico afflitto da una lunga guerra civile. Io per trent’anni da medico a Lampedusa e ora da europarlamentare provo a fare la mia parte anche da Bruxelles contribuendo a cambiare la narrazione sul fenomeno migratorio. Perché sulla migrazione vengono dette tante, troppe bugie. Il linguaggio dell’odio e della paura alimentato dalla destra e dai populisti ha troppo spesso la meglio sulla verità dei numeri e, sulle storie personali e collettive di queste persone.

Ieri, all’incontro organizzato in occasione del trentesimo anniversario della morte di Alfredo Fiorini dall’Associazione che porta il suo nome e che è presieduta da Giovanna Mammaro, abbiamo parlato di questa doppia prospettiva con il giornalista Luca Attanasio, curatore della newsletter “Afriche” per il quotidiano Domani. Un incontro di due ore nel cortile della parrocchia San Domenico Savio a Terracina pieno di giovani e famiglie. Una platea attenta e desiderosa di capire e addentrarsi nella complessità del fenomeno migratorio. Interessata a capire perché nel Mediterraneo si continua a morire (nel 2022 sono già quasi 1000 le persone che hanno perso la vita in mare) e a conoscere le storie di queste persone.

Giorgia Meloni in queste ore è tornata a parlare di blocco navale, esibendo i muscoli e gridando nuovamente all’”invasione”. I profili politici e i toni di Salvini e Meloni sono diversi ma la visione sui migranti è la stessa: per loro l’Europa dovrebbe solo sbarrare le porte in spregio a Convenzioni internazionali come quella di Ginevra.

Meloni, del resto, lo ha detto chiaramente in passato: ogni Paese dovrebbe avere il diritto di scegliere i propri immigrati per motivi lavorativi. E se proprio bisogna scegliere, allora meglio bianchi e cristiani come i venezuelani molti dei quali discendono anche da immigrati italiani.

Proporre il blocco navale in Libia dove manca persino un governo unitariamente riconosciuto resta solo propaganda sulla pelle di uomini, donne e bambini e significa lasciarli in mano alle milizie e alla guardia costiera libica.

Pietro Bartolo

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